Microsoft vittima di hacker russi, rubato il codice sorgente: cosa succede adesso

Anche Microsoft vittima di hacker russi, è stato rubato il codice sorgente dell’azienda. Ecco cosa succede adesso.

È ufficialmente allarme per la cybersicurezza. Ogni giorno emergono nuovi allarmi in merito ad attacchi messi in piedi da hacker e cybercriminali che puntano a rubare un’enorme mole di dati personali e sensibili degli utenti. Ma non solo, perché da tempo il focus è anche sulle grandi aziende. Ed è proprio quanto successo di recente.

Microsoft è stata colita dagli hacker russi
Anche Microsoft vittima degli hacker russi, cos’è successo – vaulttech.it

Secondo una recente rilevazione, infatti, Microsoft sarebbe stata hackerata dagli hacker russi. Con il codice sorgente dell’azienda finito nelle mani di questi malintenzionati. Che hanno in mente alcune mosse potenzialmente molto pericolose tanto per il colosso tech quanto per gli utenti finali. Ecco cosa succederà ora e quali sono i possibili scenari da tenere a mente, potrebbero esserci conseguenze disastrose.

Microsoft vittima degli hacker russi: ecco cos’è successo

Secondo quanto emerso nelle ultime ore, anche Microsoft sarebbe caduta nel tranello degli hacker russi. Che sono riusciti ad ottenere il codice sorgente dell’azienda, per un attacco informatico particolarmente pericoloso e che ora fa temere il peggio. Ancora non è chiaro di quale codici si tratti, ma è chiaro che il problema è molto pesante e rischia di portare a conseguenze ancor peggiori.

Microsoft vittima di hacker russi, i dettagli della vicenda
Problemi per Microsoft, ecco cos’è successo e quali sono i risvolti futuri – vaulttech.it

Pare che l’azienda abbia rivelato questo problema già lo scorso gennaio, a pochi giorni da quanto successo all’azienda Hewlett Packard Enterprise. Non sono chiari gli scopi precisi di questa mossa da parte dei cybercriminali e nemmeno le modalità che hanno portato a questo importante furto dei dati. Secondo gli esperti, il gruppo responsabile ha alle sue spalle una lunga serie di campagne pensate per la raccolta di informazioni di vasta portata. E il tutto è riconducibile al Cremlino.

Adesso sembra che Microsoft stia lavorando per poter rafforzare le proprie misure di sicurezza. Anche con collaborazioni in atto con le autorità competenti, col fine ultimo di indagare su quanto accaduto e per prevenire futuri attacchi di questo tipo. Non sembra comunque che ci saranno conseguenze nell’immediato per gli utenti finali, sebbene si tema che servizi come Windows o Office possano essere finiti nel mirino di questo gruppo di cybercriminali. Staremo a vedere quali saranno i risvolti futuri della vicenda, una cosa è certa: nessuno è al sicuro. Nemmeno grandi colossi come Microsoft che da decenni operano in questo settore.

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