Tutti ti consigliano il ‘dropshipping’? Probabilmente nessuno ti ha mai svelato questo inquietante retroscena

Molto in voga in questo periodo, il dropshipping viene spesso consigliato come business semplice e profittevole: la verità nascosta.

Non sembra mai passare di moda il dropshipping, strumento noto già da qualche anno e pubblicizzato come metodo infallibile per vendere prodotti e ottenere un fatturato stellare senza investire cifre considerevoli. Sebbene per certi versi vi sia questa possibilità, la realtà è decisamente meno idilliaca di come ci viene descritta. Ma partiamo dalla base: cos’è esattamente il dropshipping.

Tutti consigliano il dropshipping
La verità oscura sul dropshipping – vaulttech.it

Chi già mastica la materia, più o meno, avrà anche una breve competenza sul suo funzionamento. Riassunto nella sua essenza, questo è un sistema di vendita in cui il fornitore mette a tua disposizione un catalogo di prodotti; il dropshipper carica i prodotti sul suo sito web o su marketplace come Amazon, eBay o altri, impostando i prezzi e descrivendo i prodotti come desidera.

Quando un cliente effettua un ordine sul sito, il dropshipper incassa il pagamento direttamente dal cliente finale. Quest’ultimo spedisce il pacco al cliente in modo anonimo. Infine, si emette la fattura al cliente finale. Questo modello, in sostanza, è noto come dropshipping. Sebbene possa sembrare semplice e privo di costi, gli addetti al lavoro sanno benissimo ciò che i fantomatici ‘guru’ non dicono.

Il dropshipping: la verità che non ti svela nessuno

Partiamo dal presupposto che, questo, come milioni di business dove c’è gente che fattura davvero milioni di euro, non andrebbe totalmente demonizzato. Però, c’è un però.

La verità sul dropshipping
La verità sul dropshipping -vaulttech.it

È fondamentale comprendere che l’e-commerce inteso come impresa richiede investimenti iniziali significativi. Siti come Lanieri, Velasca, Bauzaar, Manomano, mycookingbox e mille altri sono partiti o cresciuti grazie a fondi di investimento. L’imprenditore deve disporre di capitali o acquisire competenze professionali di alto livello, specialmente se il budget iniziale è limitato. In assenza di denaro, la competenza diventa cruciale per avviare con successo una start-up e-commerce. Anche l’acquisizione di skill, ha un costo: se non si hanno le competenze, si dovrà pagare qualcuno per fare il lavoro al nostro posto.

Senza soffermarci sui costi pubblicitari, il dropshipping senza investimenti può essere una valida integrazione ad uno stipendio già esistente: con i soldi guadagnati è possibile investire sull’apertura di un e-commerce personale. Ma per quale motivo non è così profittevole questo modello di business?

Dropshipping: gli svantaggi

Tra gli svantaggi, vi è la competizione feroce con altri venditori che utilizzano lo stesso fornitore, la difficoltà nel garantire prezzi competitivi di chi acquista in stock (con il drop i prodotti costano di più), e tempi di consegna più lunghi rispetto alla media del settore. Questo specialmente se si sceglie un fornitore dalla Cina, dove le consegne vanno da un minimo di 7 ad un massimo di 15 giorni e non sono in alcun modo controllate da noi.

Questo meccanismo, però, può essere efficace solo quando si stabilisce una partnership esclusiva con un fornitore. Se si contatta qualcuno in Europa, meglio in Italia, disposto a collaborare per vendere un prodotto di lancio, ossia non ancora presente sul mercato.

In conclusione, il vero affare nel dropshipping è per il fornitore, che ha investito in magazzino, logistica, servizio clienti e web service. Tuttavia, con delle buone competenze e delle mosse strategiche, nulla toglie che questo sistema di business può andare a generare una buona fonte di denaro. La cosa davvero importante? Diffidare da chi promette guadagni facili e senza alcuno sforzo o investimento.

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