Annunciate le date ufficiali di spegnimento dei riscaldamenti centralizzati ed è gia polemica: la lista completa

La polemica è già presente: all’annuncio delle date ufficiali di spegnimento del riscaldamento centralizzato c’è chi non è d’accordo. 

Nonostante sia sotto gli occhi, o per meglio dire, avvertito sulla pelle di tutti, che il fenomeno del surriscaldamento globale sta determinando vistose e concrete alterazioni delle condizioni metereologiche normali delle stagioni verso un riscaldamento sempre maggiore, c’è chi vorrebbe i termosifoni accesi a oltranza.

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Polemiche sulle date di spegnimento del riscaldamento centralizzato – vaulttech.it

Sono state ufficializzate le date per lo spegnimento del riscaldamento centralizzato di palazzi e condomini e già sono scoppiate le polemiche. C’è chi afferma che verranno spenti troppo presto. D’altra parte altri sostengono che le date, non sono aggiornate e vengono riproposte ogni anno sempre uguali e per questo le necessità sono cambiate. I riscaldamenti dovrebbero quindi venir spenti anche alcuni giorni o settimane prima delle date indicate.

Gli inverni sono sempre più miti e in alcune regioni d’Italia quasi inesistenti. Le temperature medie hanno visto un rialzo termico in ogni parte del Paese, almeno di uno o più gradi. Le condizioni metereologiche che fino ad alcuni anni fa erano tipiche della stagione invernale hanno lasciato il passo ad un prolungamento dell’autunno, che inizia già con un mese di ritardo perché è l’estate e il caldo afoso a dominare per un arco di tempo sempre più esteso.

Quando verranno spenti i riscaldamenti: le date zona per zona

Le date di accensione e spegnimento del riscaldamento centralizzato sono stabilite dal Decreto del Presidente della Repubblica 74/2013. I sindaci di ogni città però possono modificarle e adeguarle alle esigenze specifiche della loro area. Si determina la necessità di calore nelle abitazioni in base al funzione dei gradi diurni e si calcola nella differenza tra la temperatura dell’ambiente interno e quella esterna. Convenzionalmente si considerano 20° come temperatura ottimale. L’Italia si suddivide in 6 zone climatiche così composte:

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Le date di spegnimento del riscaldamento in base alle zone – vaulttech.it
  • Zona A: comprende i comuni di Lampedusa, Linosa e Porto Empedocle.
  • Zona B: riguarda le province di Agrigento, Catania, Crotone, Messina, Palermo, Siracusa, Trapani, Reggio Calabria.
  • Zona C: sono comprese le province di Imperia, Latina, Benevento, Bari, Cagliari, Caserta, Catanzaro, Cosenza, Lecce, Napoli, Oristano, Ragusa, Salerno, Sassari, Taranto.
  • Zona D: le province di Genova, La Spezia, Savona, Forlì, Ancona, Ascoli Piceno, Firenze, Grosseto, Livorno, Lucca, Macerata, Massa Carrara, Pesaro, Pisa, Pistoia, Prato, Roma, Siena, Terni, Viterbo, Avellino, Caltanissetta, Chieti, Foggia, Isernia, Matera, Nuoro, Pescara. Teramo, Vibo Valentia.
  • Zona E: province di Alessandria, Aosta, Asti, Bergamo, Biella, Brescia, Como, Cremona, Lecco, Lodi, Milano, Novara. Padova, Pavia, Sondrio, Torino, Varese, Verbania, Vercelli, Bologna, Bolzano, Ferrara, Gorizia, Modena, Parma, Piacenza, Pordenone, Ravenna, Reggio Emilia, Rimini, Rovigo, Treviso, Trieste. Udine, Venezia, Verona, Vicenza, Arezzo, Perugia. Frosinone, Rieti, Campobasso, Enna, L’Aquila, Potenza.
  • Zona F: province di Cuneo, Belluno, Trento.

Nella zona A lo spegnimento avverrà il 15 marzo, nelle zone B e C il 31 marzo. Nelle zone D ed E sarà il 15 aprile e la zona F non ha nessuna limitazione.

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