Startup innovativa: cos’è e quali sono i requisiti

Negli ultimi si parla molto spesso di start up e di incentivi destinati a questa particolare tipologia di imprese. Tuttavia, altrettanto spesso si incorre in un utilizzo improprio del termine e di un concetto sbagliato di start up. Per poter accedere alle agevolazioni, o anche solo per conoscere il vero significato dell’ormai celebre parola “start-up”, vediamo di seguito cos’è e quali sono i requisiti affinché un’impresa possa definirsi propriamente una start up innovativa.

Cos’è una start up innovativa: definizione e significato

Quando si parla di start up innovative si fa riferimento ad imprese giovani, caratterizzate da un alto contenuto tecnologico e contraddistinte da forti potenzialità di crescita. Sono questi elementi che rendono una startup innovativa uno dei punti chiave su cui si concentrano le politiche economiche del nostro paese, così come quelle degli altri stati.

Le startup innovative sono realtà economiche che l’Italia ritiene di dover tutelare e supportare nel processo di crescita, ed è per questo che nel 2012 il decreto legislativo numero 179 ha introdotto delle misure specifiche con lo scopo di sostenere l’intero ciclo di vita delle startup innovative, dalla nascita alla maturità.

Il pacchetto di misure introdotto dal D.L 179/2012 ha consentito di dar vita ad un vero e proprio ecosistema dell’innovazione caratterizzato da dinamicità e competitività. In questo ecosistema trovano spazio tante nuove opportunità per fare impresa e per promuovere l’occupazione, così come per incoraggiare la crescita sostenibile.

Se un’impresa giovane, tecnologica e dal marcato potenziale di crescita, ritiene di potersi definire una startup innovativa, allora può accedere allo status attraverso una autocertificazione che va sottoscritta dal legale che rappresenta l’impresa. Una volta ottenuto lo status, la startup potrà registrarsi alla sezione speciale del Registro delle Imprese della Camera di Commercio della Provincia di appartenenza, ed in seguito avere accesso ad una serie di agevolazioni.

Trascorsi 5 anni dalla costituzione di una startup innovativa, questa non può più essere definita tale. A questo punto l’impresa in questione può trasformarsi in una PMI innovativa, e godere di altri benefici previsti dallo Stato.

Startup innovativa: requisiti e normativa di riferimento

Per potersi registrare alla sezione speciale del Registro delle Imprese in quanto startup innovativa, è necessario soddisfare dei requisiti specifici definiti dalla normativa di riferimento. Come anticipato, il decreto legislativo da consultare per la definizione delle caratteristiche di una starup innovativa è il 179 del 2012.

Ai sensi del D.L. 179/2012, un’impresa può definirsi startup innovativa se si tratta di una società di capitali (costituita anche in forma cooperativa), che rispetta i seguenti requisiti come riportati sul sito ufficiale del Ministero delle Imprese e del Made in Italy alla data 10 giugno 2023:

  • è un’impresa nuova o costituita da non più di 5 anni
  • ha residenza in Italia, o in un altro Paese dello Spazio Economico Europeo ma con sede produttiva o filiale in Italia
  • ha fatturato annuo inferiore a 5 milioni di euro
  • non è quotata in un mercato regolamentato o in una piattaforma multilaterale di negoziazione
  • non distribuisce e non ha distribuito utili
  • ha come oggetto sociale esclusivo o prevalente lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di un prodotto o servizio ad alto valore tecnologico
  • non è risultato di fusione, scissione o cessione di ramo d’azienda

Oltre a dover rispettare integralmente i requisiti oggettivi sopra riportati, una startup innovativa dovrà anche rispettare almeno uno dei seguenti tre requisiti, come riportati sul sito ufficiale del Ministero delle Imprese e del Made in Italy alla data 10 giugno 2023:

  • sostiene spese in Ricerca e Sviluppo pari ad almeno il 15% del maggiore valore tra costo e valore totale della produzione;
  • impiega personale altamente qualificato (almeno 1/3 dottori di ricerca, dottorandi o ricercatori, oppure almeno 2/3 con laurea magistrale);
  • è titolare, depositaria o licenziataria di almeno un brevetto o titolare di un software registrato.
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