Attenzione a cosa scrivete sui social, anche se cancellati i commenti si possono recuperare: ecco come difendersi

I social ci permettono di connettersi con chiunque, ma implicano anche la responsabilità di gestire saggiamente la nostra presenza online.

Viviamo in un’era digitale dove ogni parola digitata, ogni foto condivisa e ogni video pubblicato sui social media lascia un’impronta indelebile. La percezione comune, secondo cui ciò che viene cancellato dai nostri profili social sparisce per sempre nel nulla, è però, purtroppo, un’illusione.

recuperare commenti eliminati sui social
Nulla è davvero cancellato, quando si parla di social media – vaulttech.it

Un recente video tutorial diventato virale su TikTok ha rivelato una verità a lungo sottovalutata dagli utenti di tutto il mondo: i nostri post cancellati non sono così inaccessibili come potremmo pensare. La protagonista di questa rivelazione è la Wayback Machine, un sito web che funziona come una macchina del tempo digitale.

Attiva dal 1996, questa piattaforma si dedica all’archiviazione di snapshot di pagine web, il che permette di navigare tra le versioni passate di un vasto numero di siti. Questo significa che, anche se un post viene eliminato dal profilo di un utente, esiste la possibilità che ne rimanga una traccia archiviata.

Ogni traccia che lasciamo su Internet può essere recuperata

Il TikToker @srhoe, attraverso un breve ma illuminante video, ha mostrato come inserendo su Wayback Machine semplicemente l’URL di un profilo Twitter con aggiunta la parola “status” sia possibile accedere a tweet che si credevano cancellati per sempre. La reazione comune di molti utenti è stata di sorpresa, che ha però ben presto lasciato spazio a una diffusa preoccupazione.

i commenti cancellati sui social media si possono recuperare
Alcuni strumenti permettono di recuperare ogni traccia lasciata sul web, anche quelle cancellate – vaulttech.it

Per fortuna, anche Wayback Machine ha le sue limitazioni. La piattaforma non può infatti archiviare tutto ciò che viene pubblicato online: si concentra sui siti web pubblicamente accessibili e non può conservare i contenuti di pagine bloccate o private a meno che non siano state rese pubbliche in passato. Questo dettaglio offre un barlume di speranza per la privacy online ma non elimina completamente il rischio.

La notizia di questo fenomeno ha generato un mix di reazioni. Il commento di molti utenti sotto il posti di @srhoe evidenzia però una generale mancanza di consapevolezza da parte degli utenti riguardo la possibilità che le loro azioni online rimangano visibili a lungo. “Nulla viene veramente cancellato,” ha scritto un utente in maniera molto semplice ma altrettanto preoccupante.

Di fronte a questa realtà, come possiamo proteggere la nostra privacy online? La soluzione non può che risiedere in una maggiore consapevolezza e cautela. Prima di pubblicare qualsiasi cosa sui social media, è fondamentale riflettere sull’impatto a lungo termine che queste informazioni potrebbero avere sulla nostra vita personale e professionale. Oltre a questo, è importante conoscere e utilizzare le impostazioni di privacy per controllare chi può visualizzare i nostri contenuti, così come considerare il più possibile l’uso di strumenti di navigazione anonima.

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