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Arriva la Google Tax, brutte notizie per gli utenti: “Devono pagare una commissione”

Gli utenti dovranno pagare una nuova tassa adesso: prenderà il nome di Google Tax. Di che si tratta, e per quale ragione?

Google si occupa di aggiornare i suoi servizi in continuazione. Modifica e aggiunge nuove funzioni con una buona frequenza. Ma non si tratta soltanto di cambiamenti positivi, ma a volte anche negativi in un certo senso. Uno di questi potrebbe essere la nuova tassa da pagare. Approfondiamo il discorso per capire di più al riguardo.

Google Tax: perché dovrà essere pagata? – vaulttech.it

il Google Play Store di Android sarà diverso adesso. Sappiamo che è sempre stato aperto agli store di terze parti. Infatti la struttura dell’OS non è mai stata inadeguata per il DMA dell’Unione Europea. Per cui non c’è stato bisogno di preoccuparsene. Il problema è che le commissioni non venivano gestite correttamente.

Per questa ragione Google aveva in mente di lanciare un programma per usare un sistema di pagamento diverso (a seconda della scelta dello sviluppatore).

Nuova tassa da pagare, Google sta per introdurla: a che cosa è dovuta?

E ora Google ha tutta intenzione di farlo. i cambiamenti non sono troppi, però faranno spendere di più. Ha in mente di affiancare un altro sistema di pagamento a quello che già conosciamo. Così facendo si eviterà di pagare la commissione che Google ha stabilito in quanto transazione economica (il famoso 3%). Tuttavia, chi deciderà di distribuire applicazioni sul suo store, e vorrà usare il suo sistema di pagamento, pagherà il 12% delle commissioni in uno specifico caso.

Cosa è la Google Tax e perché va pagata – vaulttech.it

Nel caso cioè che il suo prodotto non raggiunga il milione di euro di fatturato. Poi ci sarà il 27% delle commissioni per tutte le app che eccedono il milione. E per gli abbonamenti correnti si pagherà solo il 12%. Ovviamente non è previsto in alcuna maniera che gli utenti vadano verso pagine esterne per la sottoscrizione di abbonamenti aggiuntivi. Google ci ha già pensato lanciando un secondo programma, al quale gli utenti dovranno aderire in maniera obbligatoria.

Si tratta dell’External offer Program. Gli sviluppatori che avranno intenzione di rimandare gli utenti su pagine esterne, dovranno pagare ben due commissioni a Google. La prima è un riconoscimento del 5% o del 10%, a seconda del tipo di abbonamento continuo o tantum. La seconda, invece, è ben diversa. Vale per gli abbonamenti singoli e per gli acquisti in generale. La percentuale di questa commissione si ferma al 17%.

Sebastiano Spinelli

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