Nuova frontiera degli attacchi hacker: presi di mira gli ospedali
Da Nunzia Cipolletta
Maggio 18, 2023

In un mondo sempre più digitalizzato, aumenta anche la vulnerabilità dei dati sensibili. Gli attacchi hacker sono all’ordine del giorno e anche in Italia le autorità non sono estranee a questo tipo di minaccia.
Solo qualche giorno fa sono stati pubblicati in rete quasi 10 GB di dati sensibili dei pazienti dell’Azienda Sanitaria Locale 1 Abruzzo, con la minaccia di rilasciarne molti altri. Si parla di circa 500GB di dati sottratti dai sistemi dell’ASL abruzzese.
Le pubbliche amministrazioni, così come i soggetti privati, possono mettere in atto alcune misure per ridurre i rischi di una fuga di dati e proteggere le informazioni sensibili da possibili attacchi hacker. Tra le possibili soluzione figura sicuramente l’utilizzo di una connessione privata, ovvero di una VPN. Chi sa cos’è una connessione VPN e quali sono i vantaggi, capirà in che modo essa può essere una valida alleata per la privacy.
Tuttavia, è possibile implementare ulteriormente la sicurezza dei sistemi informatici, soprattutto quelli del sistema sanitario nazionale.
Nuova frontiera degli attacchi hacker: presi di mira gli ospedali
Negli ultimi cinque anni si registra un dato preoccupante: sono tra i 150 e i 200 gli attacchi hacker ai dispositivi medici come defibrillatori, pacemaker e dispositivi per diabetici. Questi attacchi hanno come scopo l’estorsione di denaro alle aziende che producono questi dispositivi. In alcuni casi si è registrata anche una notevole attenzione mediatica quando ad essere presi di mira sono stati alcuni diplomatici.
Fatto sta che la nuova frontiera degli attacchi hacker è sempre più spesso rivolta alle strutture ospedaliere e aziende associate, con un notevole incremento del rischio per la fuga di dati molto sensibili come quelli medici.
Per proteggere i pazienti dagli attacchi informatici, l’Università di Roma Tor Vergata e il Centro di Competenza Cyber 4.0 hanno inventato C4h – Cyber4Health. Si tratta di una piattaforma per la sicurezza informatica dei dispositivi medici, una delle prime al mondo.
C4h – Cyber4Health raccoglie i dati sui dispositivi medici esistenti e restituisce in tempo reale un punteggio di vulnerabilità. Gaetano Marrocco, professore ordinario di Campi Elettromagnetici a Tor Vergata, ha spiegato che:
Usando un metodo che non misura il rischio ma la gravità delle vulnerabilità scoperte, c’è la possibilità per industrie, organizzazioni e governi di definire delle priorità per le attività di risoluzione di tali vulnerabilità.
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Nunzia Cipolletta
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