Valve accusata di discriminazioni sul luogo di lavoro

Valve è stata recentemente accusata di discriminazioni sul luogo di lavoro da un’ex traduttrice transgender, che ha chiesto ben 3.1 milioni di dollari come risarcimento.

I motivi sono diversi, ma i principali sono due. Il primo, dice l’ex impiegata, riguarda il fatto di essere chiamata con il pronome “it”, che come molti già sapranno, si usa per riferirsi alle cose.

Sono state denunciate anche alcune pratiche scorrette dell’azienda, per esempio, come dice la stessa persona che ha denunciato l’azienda, Valve avrebbe “sfruttato persone interessate ai prodotti dell’azienda per ottenere traduzioni in maniera gratuita”. Proprio per questo ha scritto un reclamo al dipartimento delle Risorse Umane, ma il giorno dopo sarebbe stata licenziata.

Il risarcimento di 3,1 milioni di dollari, è composto da 1 milione per danni generali, 1 milione per danni speciali, 1 milione per potenziali perdite economiche e 150.000 dollari per stipendi non pagati.

L’azienda ovviamente ha negato tutto, nonostante non sia nuova a situazioni del genere.

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